Visto che questo mio sito si occupa anche di adozioni di cani dai canili, ho trovato urgente e significativo dare uno spazio di approfondimento su questa malattia, la Leishmaniosi.
Questo perchè i cani nei rifugi sono molto più esposti alla contrazione di questa patologia, visto che il responsabile veicolo della stessa è un Flebotomo, meglio detto pappatacio: una sorta di zanzara in miniatura( 2-3 mm) che non emette alcun ronzio,agisce di notte ed è difficilmente localizzabile. I ristagni d'acqua dei Canili, le ferite e la cute in macerazione dei cani in sosta, sono elementi di attrazione per questi insetti e per la diffusione della malattia.
Questa digressione la ritengo necessaria, poichè quando in un appello leggiamo :"cane affetto da leishmaniosi", la maggior parte delle volte viene scartato per paura..
Paura derivante da una non conoscenza specifica sull'argomento. Avere un cane affetto da leishmania in casa non comporta conseguentemente la contrazione della malattia da parte dell'uomo.
SIA GLI ANIMALI CHE L'UOMO, CONTRAGGONO LA MALATTIA ESCLUSIVAMENTE DOPO LA PUNTURA DI UN INSETTO INFETTO.
La malattia DEMOLISCE letteralmente il sistema immunitario del cane. Anche qui, se il cane non ha già una flessione della reattività immunitaria, spesso sviluppa gli anticorpo necessari a non ammalarsi definitivamente.
Un animale depresso ha maggior possibilità di contrarre la malattia:ecco perchè la stessa prolifica nei canili.
Per concludere questo apice, direi che SI POSSONO TRANQUILLAMENTE ADOTTARE CANI AFFETTI DA LEISHMANIA, SENZA PERICOLO DI CONTAGIO.
Questo articolo, scritto dalla Dottoressa in Veterinaria Sveva Assembri
(di cui trovate altre ricerche nell'elenco categorie o label qui a sinistra)è uno spunto di ricerca. Chiedete al vostro Veterinario di fiducia o continuate la ricerca sull'argomento anche sul web o su testi specifici. Capirete che questi animali hanno bisogno più di altri di una seconda possibilità di vita.
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Dott. Sveva Assembri
"La Leishmaniosi è una malattia infettiva trasmessa da un vettore (un flebotomo) il cui agente causale è Leishmania infantum . E’ denominata anche L. canis e può infettare i canidi, gli animali selvatici ed i roditori.
La leishmania è presente nel bacino del Mediterraneo, in Oriente e Medio Oriente, in Asia centrale, in Cina ed in Africa.
La Leishmania penetra all’interno dell’organismo attraverso la puntura del flebotomo e si localizza alle cellule responsabili dell’immunità con conseguente deficit.
Il flebotomo è l’unica fonte diretta del parassita, il cane quindi non è direttamente contagioso per l’uomo ma rappresenta una sorta di ‘ serbatoio’. I flebotomi pungono il cane soprattutto sulle zone prive di pelo, anche se il mantello non rappresenta una valida barriera alla loro penetrazione. Le condizioni fisiologiche del cane al momento dell’infezione sono responsabili della sensibilità dello stesso all’azione del parassita.
Il periodo di incubazione è molto variabile e la sintomatologia si manifesta con tutta una serie di sintomi, sia cutanei che generali. Non sono sempre tutti presenti per cui spesso la malattia si maschera dietro disturbi apparentemente banali.
Il cane può sembrare più stanco del solito, triste, con un espressione ‘da vecchio’, l’appetito può essere diminuito con conseguente dimagrimento e perdita di massa muscolare mentre si nota un aumento dell’assunzione di acqua. Ci può essere febbre e sintomi gastroenterici, nonché perdita di sangue dal naso. Da un punto di vista cutaneo invece, la malattia si caratterizza da una dermatite squamosa (squame argentee sul pelo) con perdita di pelo intorno agli occhi e sulle orecchie. Si nota spesso un abnorme allungamento delle unghie nonché la presenza di piaghe che difficilmente riescono a rimarginarsi. Altri sintomi possono essere l’aumento di volume dei linfonodi (le cosiddette ‘ghiandole’), della milza e del fegato. Spesso possono essere presenti anche sintomi cutanei, quali congiuntiviti ed uveiti con la comparsa progressiva di un occhio ‘blu’.
La diagnosi si effettua mediante uno specifico esame del sangue a cui viene associato di solito uno screening generale per avere un quadro più ampio della gravità della situazione, dal momento che la malattia causa anche alterazioni biochimiche ed ematologiche.
La terapia si basa sull’associazione di specifici farmaci, va protratta a lungo ed eventualmente ripetuta nel corso della vita del cane. Il trattamento spesso fornisce un miglioramento dei sintomi ed un maggiore benessere dell’animale, ma non eradica il parassita e molto frequentemente si assiste a recidive. Un cane affetto da Leishmania va continuamente tenuto sotto controllo e il suo stato di salute deve essere monitorato ciclicamente tramite esami specifici.
Purtroppo attualmente non si trova in commercio un vaccino specifico, per cui la profilassi si limita al controllo del vettore. I cani che dormono in casa sono meno a rischio rispetto a soggetti che invece vivono in giardino. L’ideale sarebbe evitare la puntura della zanzara, per cui si possono mettere in atto le stesse misure utilizzate per proteggere l’uomo. Utilizzare delle zanzariere e repellenti specifici, sia ambientali che sull’animale (collari, fialette o spray repellenti); per i cani che dormono all’aperto eventualmente munirsi di zampironi e cercare di proteggere il più possibile l’animale.
Alla fine della stagione dei flebotomi quindi, è consigliabile recarsi dal veterinario per effettuare un esame del sangue specifico che mi permetta di evidenziare quanto più precocemente possibile la presenza del parassita."
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"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine
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