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Segnalato da Pet Magazine

"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine

giovedì

Aggiornamenti dalla Spagna: Ecco come si calpestano i diritti degli animali in un paese "civile"..


vi chiedo di leggere questa testimonianza, vi aiutera' a capire quali siano le condizioni di vita di questi cani...soprattutto galgo e podenchi...razza poco conosciuta ma a nostro avviso bellissima. Leggete fino in fondo i dati sono relativi a prima del nostro ingresso alla perrera privata di Olivenza.... qualcosa e' cambiato visto che noi e un altra associazione abbiamo fatto adottare grazie a voi 460 cani, 460 vite!!!!! NON RINGRAZIERO' MAI ABBASTANZA CHI HA PRESO UN CANE SPAGNOLO.... vi prego di aiutarci ancora grazie !!!
BUONA LETTURA




SITUAZIONE NELLA PERRERA DI OLIVENZA, BADAJOZ

, vogliamo lanciare questa chiamata di aiuto per Rosa, de Badajoz, alla quale conosciamo da qualche tempo , in occasione di una sua richiesta di aiuto per una galga abbandonata e che oggi vive con una famiglia belga residente in Francia.
Lei cerca, per quanto può, di aiutare più cani possibili in questa perrera, la maggior parte delle volte tenta di evitare di farli arrivare in perrera accogliendo i cani a casa sua.
Il suo lavoro è solitario in questa zona, lavora senza sosta per aiutare il maggior numero di animali possibili, con scarse risorse sia umane che finanziarie. Bisogna considerare che molte volte gli animali che lei salva si trovano in situazione penosa come mostrano le foto.
Gli orrori che Rosa vive ogni giorno sono infiniti, per quello abbiamo voluto accogliere la sua richiesta di aiuto, crediamo che lo meritino lei e gli animali.
In questa regione esiste un elevato numero di abbandono di galgo, essendo una zona" galguera" per eccellenza. Ci sono anche molti podencos e ogni tipo di cane da caccia.
Per questo è molto comune vedere immagini dell'orrore arrivare da questa zona di Spagna, Extremadura, sia dei maltrattamenti di galgos come di altri cani.
Nel testo che troveremo più avanti, Rosa ci racconta dettagliatamente 



e con cifre la situazione di disagio in cui si trovano i cani in questa zona. E' un testo ordinato e descrittivo della realtà che lei vive e vale la pena di leggere.
Grazie Rosa per la tua dedizione in tutti questi anni.
CHI SONO
Mi chiamo Rosa e vivo nella provincia di Badajoz. Da quasi vent'anni cerco di fare qualcosa per la difesa e la protezione degli animali. In Extremadura, dove abito da sette anni, (da quando ho deciso ritornare alle mi origini). attualmente ho trenta cani.
La provincia di Badajoz ha una superficie di 22.475km2, è la provincia più grande di Spagna, è un territorio in gran parte rurale e dove si trova un gran numero di cacciatori.
QUESTA E' LA SITUAZIONE
In primo luogo è necessario chiarire che, se bene esistono diverse associazioni per la difesa degli animali, in tutta la provincia non c'è nemmeno un rifugio o una pensione che appartenga a una di queste, solo esistono canili, sia municipali che provinciali, dove sono accolti i cani abbandonati.
A Badajoz esistono le seguenti perreras:
Badajoz capital, gestita direttamente dal comune e con la quale collabora la Assocazione Acan; Almendralejo, gestita per la Associazione Recal; Mèrida e Villanueva de la Serena/Don Benito, gestita da Asociacion Animal.
La perrera provinciale di Badajoz, situata in Olivenza, funziona da marzo del 2006, è gestita da una ditta privata con i contributi della "Diputacion Provincial"
Nessuna associazione di Badajoz lavora ne collabora in questa perrera che, essendo un canile provinciale copre l'ambito di tutta la provincia (22.475km2) tranne dove si trovano canili municipali. Gli animali che entrano in perrera restano sotto le cure degli impiegati della ditta privata che la gestisce e dal personale che gli trasporta fino lì, nessun'altro si occupa di loro.
Sono sconvolgenti le cifre che corrispondono a questa perrera, che rappresentano l'abbandono in cui versano questi animali. Le cifre parlano da sole:
Anno 2007
Totale dei cani arrivati in perrera: 2.493
Adozioni: 179, che rappresenta il 6%
Soppressi: 2.314 rappresenta il 94%
Molto significativo è che dal totale(2.493) più de 27% corrisponde ai galgos. Sono entrati 641 galgos in questa perrera nel 2007.
ANNO 2008 (fino al 31-5-08)
Totale: 1237
Galgos: 329
Il costo di ogni cane che entra in perrera è di 200 per la amministrazione. Una percentuale molto elevata, quasi il 75% corrisponde ai cani consegnati dai loro proprietari, il resto a quelli trovati vaganti.
I cani portati in perrera dai loro proprietari sono mantenuti per dieci giorni, quelli vaganti per venti giorni, trascorsi questi , se non sono stati adottati o ritrovati dai loro padroni vengono soppressi.
Queste vergognose cifre, non rappresentano il totale degli abbandoni in Badajoz, bisogna aggiungere un elevato numero che entrano nei canili municipali e quelli che non vengono raccolti.
Le cause che provocano questa drammatica situazione sono:
PRIMO: C'è un grande numero di cacciatori che, in genere, posseggono molti cani, e per di più allevano in modo indiscriminato con lo scopo di ottenere stupendi esemplari per i loro fini. (arrivando a incrociare specie diverse come volpi con podencos)
Quando i cani non rispondono alle loro aspettative vengono scartati, (sia abbandonati , sia consegnati alla perrera).
Si pratica la caccia maggiore (per la quale si utilizzano rehalas, composte da un gran numero di cani sopratutto Podencos e Dogo Argentino). Per la caccia minore si utilizzano i galgos per le lepri.
Significative sono anche le cifre per quanto riguarda la caccia (in tutta la regione)
Numero di licenze concesse nel 2006: 75.345
Numero di capanni da caccia nella regione 3.441
Apporto alla economia extremeña: 1.800.000 euro
La caccia ha un ritorno economico, muove circa 300 milioni di euro nei settori alberghieri, ristoratori , commercio di armi e munizioni, contrattazione assicurative, vendita di mangimi, ecc.
Con questi dati risulta illusorio e utopico pretendere la proibizione della caccia come soluzione del problema.
-SECONDO: L a mancanza di controllo provocata dal disinteresse e la passività delle amministrazioni coinvolte, che sembrano ignorare il problema e il loro unico apporto è quello di raccogliere ed eliminare i cani per fare posto a quelli che, con certezza, faranno parte di un cerchio di morte annunciata .
Illustra meglio i dati precedenti il fatto che esista una Legge di Protezione Animale dal anno 2002 e che, essendo trascorsi sei anni dalla data della sua creazione, ' amministrazione non ha sviluppato un solo regolamento che permetta la sua applicazione e di conseguenza non serve a niente.
Tra gli altri debbono svilupparsi i seguenti regolamenti:
-registro canino per ogni municipio. (art. 17.3)
-regolamento per l'identificazione dei cani. (art 17.2)
-sperimentazione animali. (art 2 lettera k)
-altri che restano nel vuoto più totale.
-TERZO: Il furto di cani, pratica molto diffusa, che incide fondamentalmente nei cani da caccia (sopratutto galgos) e che provoca l'abbandono di molti di loro dopo essere stati "provati".
-QUARTO: Scarso e insufficiente lavoro delle associazioni protettore, che sono relativamente recenti e che, in genere poco ambiziose date le dimensioni del problema.
-QUINTA: Nulla cultura delle adozioni. La maggioranza dei cani da caccia sono stati scartati dai loro proprietari per cui se si adotta uno di loro è solitamente una femmina con lo scopo della riproduzione.
Anche come conseguenza dell'allevamento indiscriminato, proliferano cucciolate non desiderate e, che nella maggioranza dei casi finiscono i loro giorni in canile.
Per quanto possa sembrare ironico, la sterilizzazione è un argomento "tabù" perché in genere viene considerato come andare "contro natura", preferiscono di fatto eliminare i cuccioli con metodi crudeli (affogati, picchiati con sassi, buttati vivi nella spazzatura, ecc).
Oserei dire che il concetto di strumento e non di essere vivo, che hanno degli animali è fortemente ancorato in questa società rurale e cacciatrice.
IL PROGETTO
Il mio progetto è quello di aprire la strada della speranza per i condannati che sono finiti nella perrera provinciale e dare a loro una nuova opportunità.
Come? Attraverso la creazione di una piccola Associazione Prottetora che faccia da nesso tra i cani della perrera provinciale e gli eventuali adottanti.
Per questo motivo chiedo l'aiuto delle associazione per la difesa degli animali nazionali e internazionali, e anche ai privati che siano disposti a collaborare.
Sembra uno scherzo che abbia lo stesso costo economico (200euro) sopprimere un cane che salvarlo e/o adottarlo (con questi soldi si possono sterilizzare, vaccinare, identificare e analizzare).
Vorrei ringraziare di cuore a quanti abbiano letto questo scritto perché vorrà dire che, almeno durante questo tempo, loro saranno stati importanti per qualcuno.






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