IL NOME.... La prima cosa che dovreste insegnare al vostro cane è il suo nome. In realtà non comprenderà il concetto di nome come lo intendiamo noi umani. Saprà però che quando pronunciate quella parola,desiderate richiamare la sua attenzione. Se il nome lo usate ogni volta che gli parlate, lo imparerà. Lodatelo tutte le volte che risponde. Anche la scelta del nome stesso è molto importante.
Tra le vostre preferenze, scegliete quello che non sia eccessivamente lungo e....e osservate anche le reazioni del vostro cucciolo al nome(sonorità) scelto.
SEDUTO.
Per insegnargli «seduto», tenetelo al guinzaglio in modo che debba tenere il muso in alto. Quando poi pronunciate la parola, spingetegli la groppa verso il basso.
Dopo un po' dovrebbe essere sufficiente portare la mano sopra il muso e dire la parola. Direi che questo passaggio si possa soprassedere in luogo di un altro ancora più efficace: invece del guinzaglio, tenetegli sul muso qualcosa che gli piaccia in modo particolare.Otterrete una doppia valenza, quella di farlo reagire alla parola SEDUTO, immediatamente e quella di dargli subitaneamente la ricompensa per il buon lavoro svolto.
CUCCIA
Ci siamo accorti che i cani sono un po' lenti a capire il concetto di «cuccia» quando sono in piedi. Vedrete che sarà più facile se sono seduti. A questo punto spingetegli il collo verso il basso fino a quando non si accuccerà. Nel caso, portategli in avanti le zampe anteriori e se cercherà di alzarsi ripetete il comando e fate pressione sulla groppa.Ricordatevi sempre di ripetere più volte l'esercizio prima di passare al successivo.
FERMO
«Fermo» è il comando che, qualunque sia il grado di Percezione del cane, può salvargli la vita. Può, ad esempio, garantire che il vostro cane rimanga seduto all'incrocio mentre il traffico scorre.
«Fermo» rappresenta il gradino successivo all'apprendimento dei comandi «cuccia» o «seduto». Ordinate al cane che è seduto o a cuccia di stare «fermo» e poi spostatevi di qualche passo. Se si alza, spingetelo giù e ripetete «fermo». Ogni giorno, aumentate la distanza. Quando starà fermo anche se sarete fuori dal suo campo visivo, meriterà elogi particolari. Se invece ci metterà troppo per imparare a farlo, usate il guinzaglio e all'allontanarsi di chi gli sta davanti, un'altra persona lo trattenga.
VIENI
Se avete la possibilità di lasciar correre in libertà il vostro cane , il comando «vieni» è di fondamentale importanza. Insegnateglielo in casa prima che fuori. L'ideale e farlo in due. Uno trattenga il cane e l'altro vada dall'altra parte della stanza e gli dica di venire. Il cane si dimostrerà più entusiasta se vi metterete al suo livello e sarà più disposto a venire verso una persona che potrà raggiungere completamente.
Se si è già creato un legame positivo, è probabile che il cane venga senza dover ricorrere a incentivi. Se, al contrario, ha bisogno di una motivazione, tenete in mano qualcosa a cui sia particolarmente legato o, facendo uso del guinzaglio, tiratelo verso di voi mentre gli date il comando e lodatelo quando arriva. Per cominciare mettetevi a pochi passi da lui per poi aumentare la distanza gradatamente.
Una volta che il concetto sia stato afferrato in casa, fate dei tentativi fuori ricorrendo però sempre al guinzaglio per non rischiare che si dia alla fuga c si metta in un qualche pasticcio.
Non dite mai al vostro cane di venire se avete in mente di punirlo. Associerebbe il venire da voi col fatto di essere punito e lo vedrebbe come un buon motivo per non obbedirvi.
NO
Usate il «no» ogni volta che volete che il vostro cane la smetta di fare qualcosa.
Ditelo al momento opportuno. Dopo che il cane è sceso dalla poltrona non è certo il momento di dirglielo perché ci è stato.
Un «No» a quel punto verrebbe interpretato come un no a scendere. Se il «no» lo avrete detto prima, al momento giusto, capirà che non volete che stia sulla poltrona; detto al momento sbagliato gli farenne capire che non volete che scenda dalla poltrona. A quel punto non avreste fatto altro che creargli della confusione ecco perché la scelta del tempo è così importante!
Se vi mettete ad osservare con attenzione il vostro cane quando sta per fare qualcosa che non va, sarete prohabilmente in grado di capirlo prima ancora che possa agire, il che corrisponde esattamente al momento giusto per lanciare il comando «no». Aspettate fino a quando non vi avrà obbedito, e a quel momento lodatelo per come si è comportato. Sua madre si comportava pressappoco allo stesso modo quando gli faceva capire cosa non voleva che lui facesse, emettendo un suono o facendo un movimento che serviva a dissuaderlo.
Nel caso in cui si diano dei comandi positivi, può essere utile far precedere al comando il nome del cane. Se invece usate il comando «no» col suo nome, il cane rischia di associare il proprio nome a
qualcosa ili negativo. Prestate quindi molta attenzione.
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