Anagrafe canina, bocconi avvelenati e cani pericolosi. Tre ordinanze in neanche dieci mesi. Ed è solo l'inizio. Il bilancio "animalista" di Francesca Martini, sottosegretario al Welfare con delega alla Salute si fa sentire. Dà voce e diritti ai nostri amici a quattro zampe. Loro scodinzolano con la coda e ringraziano. Ma seguiamo direttamente con lei, soprannominata da qualcuno, "l'energica Martini", un rapido bilancio. Onorevole, partiamo dall'anagrafe canina... "E' il caposaldo fondamentale per una politica contro il randagismo e per riconoscere l'effettiva responsabilità dei proprietari. Il messaggio più importante di questa ordinanza? Il cane non è trasparente, ma è riconducibile ad un proprietario che ne assume onori-oneri, cioè la gioia e la responsabilità del possedere un quattro zampe, diventando il punto di riferimento anche per le istituzioni rispetto a qualsiasi problematica o bisogno di quell'animale. Non basta valutare la rilevanza sociale di un pet, è necessario sapere quanti sono i cani e quindi i loro proprietari, che hanno bisogno, entrambi, di essere tutelati con politiche più ampie".
E il microchip?
"Nell'ordinanza si sottolinea l'inserimento del microchip tramite un atto medico veterinario. Valgono il rispetto per la salute dell'animale e la valorizzazione della figura del medico veterinario. Stiamo facendo un grande sforzo sul piano informatico per mettere in rete tutte le anagrafi regionali e quindi dotare il nostro Paese, finalmente, di un sistema che ci permetta di ritrovare il nostro cane ovunque sia stato smarrito, ricostruendo la tracciabilità dell'animale e sviluppando politiche commisurate ai reali bisogni del territorio". Fino a quando il cucciolo deve stare con la madre?
"Per la prima volta in Italia la mia ordinanza stabilisce un principio sacrosanto e scientificamente assodato, il cucciolo è considerato cedibile o vendibile solo dopo i 60 giorni. E' fondamentale ed etologicamente inaccettabile che un cucciolo venga tolto dalla madre prima dei due mesi. E la microchippatura va fatta entro il secondo mese di vita. Tra i principi delle ordinanze spiccano: responsabilità e tutela del cane e del proprietario, rilevanza della figura del veterinario, responsabilità delle istituzioni, attenzione al bene sociale".
Bocconi avvelenati. Cosa l'ha spinta ad affrontare questo argomento?
"Verona, la mia città, ha una provincia che da tempo si interessa al problema, c'è un comitato contro i bocconi avvelenati che mi ha sollecitato. E' un tema che mi è sempre stato a cuore, perché è un reato aberrante, compiuto da quelli che io definisco gli 'Una-bomber dei cani'. Questo argomento ha rilevanza su tutta la mia delega, perché il boccone killer non solo provoca una morte atroce di un animale, ma causa l'inquinamento del terreno, incide anche negativamente sull'equilibrio della fauna selvatica, e potenzialmente potrebbe colpire anche noi umani, specie i bambini". Terza ordinanza: cani pericolosi. Perché è stata inutile la Black list delle razze? "Perché non ha ridotto le aggressioni, non ha cambiato la cultura di questo Paese, e soprattutto non ha alcun riscontro scientifico. Lo stesso Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova ha sottolineato che la letteratura scientifica non ha mai codificato la pericolosità in base all'appartenenza ad una razza. Oltretutto, l'impostazione di tale black-list sollevava da qualsiasi azione di tipo educativo, sanzionando a priori una razza. Senza parlare, poi, dell'impossibilità di definire i vari incroci con cani ritenuti pericolosi. Quel modo illogico di classificare gli animali ignorava anche la prevenzione. La maggior parte degli incidenti avviene in casa: senza una cultura della responsabilità e della formazione del proprietario, non si risolve nulla. La black-list non ha mai affrontato il principio della responsabilità, ancor prima di procurarsi un cane, nè ha mai stabilito la necessità del guinzaglio, da usare sempre, perché fattore fondamentale di controllo dell'animale". Prossime ordinanze? "Diverse. Ad esempio, ci stiamo occupando anche degli animali nei set televisivi. Altro grave problema che affronteremo è la messa a gara dei servizi di ricovero nei canili sanitari. I cani non sono oggetti, per cui non si può parlare di servizi da mettere a gara, oltretutto fuori dalla stessa provincia o regione. Tra le altre novità, vorrei far nascere una fondazione per il benessere degli animali, sul modello inglese o americano, in cui i cittadini possano anche partecipare di tasca propria".
LE ORDINANZE PRECEDENTI
• 9 settembre 2003 e 27 agosto 2004
PRIMA E SECONDA SIRCHIA: La prima prevede oltre 90 razze "pericolose", che poi scendono a 18 con la seconda.
• 3 ottobre 2005
STORACE: Scendono a 17, rispetto alle 18 indicate in precedenza, le razze canine e loro incroci a rischio di maggiore aggressività e per le quali si conferma il divieto di addestramento al fine di esaltarne l'aggressività. Dall'elenco viene escluso il Mastino Napoletano.
• 12 dicembre 2006 TURCO: L'ordinanza ripropone una lista di 17 razze di cani per i quali
si impone in ogni luogo pubblico l'obbligo dell'uso contestuale del guinzaglio e della museruola.
• 3 marzo 2009 MARTINI: Viene abolita la lista nera delle 17 razze ritenute più pericolose. Viene anche introdotto
il 'patentino' rilasciato ai proprietari che hanno seguito corsi per educare i loro cani. Obbligo del guinzaglio, ma non della museruola (comunque da portare con sè).
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"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine
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